“Accanto alle tante conseguenze negative che ha portato la pandemia, ce ne sono probabilmente alcune altre che ci possono insegnare qualcosa. Per esempio, la riscoperta delle nostre città e di un nuovo modo di viverle”, sottolinea il presidente della Confcommercio Toscana e fiorentina Aldo Cursano. “La possibilità concessa a tutti i pubblici esercizi di allestire uno spazio esterno per servire i clienti – e recuperare un po’ di quanto perduto a causa delle chiusure forzate - ha regalato un colpo d’occhio spesso vivace e accogliente alle nostre piazze, ben diverso da quel vuoto desolante e silenzioso che avevamo sperimentato nei mesi più duri della segregazione anti-pandemica. Certo, qualcuno se ne è approfittato – forse preso dalla necessità di lavorare in qualche modo - e ha dilagato mettendo tavolini in ogni dove, su strade e marciapiedi, di fronte alle vetrine dei negozi e ai piedi dei monumenti. È chiaro che da questi eccessi si deve tornare indietro, ma per farlo basta ristabilire le regole.
Tornare tout court alla “normalità” pre-pandemica, invece, spazzando d’un colpo quanto di buono è venuto fuori in questi mesi sul fronte dell’ospitalità, sarebbe un errore imperdonabile. L’importante è, in ogni caso, non perdere come riferimento irrinunciabile per le nostre azioni i valori dell’estetica, del decoro e della sicurezza, dai quali noi non intendiamo prescindere. Partiamo da questi valori per eliminare le storture. Ma andiamo avanti con questo nuovo modello di ospitalità “on the road”, che apre i locali alla città e nel segno dell’incontro toglie i confini tra spazi chiusi e spazi aperti”.