Confcommercio interviene sul regolamento approvato dal Consiglio Comunale di Firenze che, a partire dal 15 ottobre, limiterà drasticamente l’accesso di caddy elettrici e risciò turistici nel centro storico patrimonio Unesco, autorizzando solo due itinerari fissi, senza possibilità di sosta, per un massimo di 24 navette.
Pur riconoscendo l’intento di tutelare le aree più fragili e preziose della città, l’Associazione esprime perplessità sulla drasticità e sui tempi della decisione, e chiede un confronto costruttivo con l’amministrazione comunale per approfondirne gli effetti e valutare eventuali correttivi.
“Riconosciamo la necessità di normare con maggiore rigore l’accesso e il transito dei veicoli nell’area Unesco – dichiara Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana –e in particolare nelle aree più fragili del nostro centro storico. Zone bellissime, e proprio per questo tra le più frequentate dai turisti. E va dato atto a questa amministrazione di un impegno serio e continuo nella difesa del patrimonio cittadino, così come della volontà di promuovere uno sviluppo sostenibile della vocazione turistica di Firenze”
Più critica Fiavet, la federazione delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio: “Ci rammarica – afferma il presidente della federazione toscana Pier Carlo Testa - che una decisione di questo impatto sia stata presa senza tenere conto delle osservazioni che le realtà economiche che operano nel settore turistico hanno portato, non solo per garantire una maggiore efficacia delle misure, ma anche per evitare ricadute negative su chi da sempre lavora nel rispetto delle regole e ha investito in servizi qualificati per l'accoglienza. Non è concepibile che per normare un fenomeno si debba proibire a chi autorizzato di continuare a fare il proprio lavoro.”
Oltretutto, secondo Confcommercio, il numero massimo di dei veicoli autorizzati -24 navette su due percorsi fissi – potrebbe essere del tutto insufficiente a soddisfare la reale domanda, soprattutto nei periodi di alta affluenza turistica. Il rischio è quello di generare forti disagi anche per i turisti, in particolare per quelli più fragili come anziani, persone con disabilità o a mobilità ridotta, che trovano nei mezzi leggeri un’opportunità concreta per vivere il centro in sicurezza. “Un centro storico inaccessibile per una parte di visitatori – sottolinea Marinoni – non è solo un problema economico, ma anche culturale e sociale: Firenze deve rimanere una città accogliente, inclusiva e a misura di tutte le persone.”
Fiavet evidenzia anche il rischio di una traslazione del problema su altri servizi: la riduzione drastica dei veicoli leggeri potrebbe riversare la domanda su altri mezzi, aumentando il traffico e riducendo l'efficienza complessiva del sistema, costringendo molti turisti a rinunciare a una visita comoda e completa del centro.
“Invece di ridurre drasticamente l’offerta, sarebbe stato preferibile costruire un sistema regolato ma flessibile – aggiunge Testa – ad esempio con fasce orarie, tracciamento dei mezzi, limiti di accesso per slot giornalieri. Come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte, portando proposte concrete, basate sull’esperienza quotidiana delle imprese. Auspichiamo – conclude Testa – che l’Amministrazione voglia riconsiderare alcuni aspetti del regolamento e aprire un confronto costruttivo. Siamo a disposizione per mettere le nostre competenze al servizio del bene comune, con l’obiettivo condiviso di preservare Firenze, ma senza escludere nessuno dalla sua bellezza.”