Bankitalia taglia le stime della crescita
'Proiezioni macroeconomiche per l'Italia' di giugno: il Pil crescerà quest'anno dell'1,1%, mentre sia nel 2017 che nel 2018 farebbe segnare un +1,2%. Inflazione a zero nel 2016, poi allo 0,9% nel 2017 e all'1,5% nel 2018.
Il prodotto interno lordo dell'Italia nel 2016 crescerà dell'1,1%, mentre sia nel 2017 sia nel 2018 accelererebbe dell'1,2%. A tagliare le stime del Pil è Bankitalia: le precedenti previsioni stimavano una crescita dell'1,5% sia per il 2016 che per il 2017. Banca d'Italia spiega che "il quadro previsivo risente della debolezza dello scenario internazionale, che riflette soprattutto il rallentamento delle economie emergenti, in linea con le valutazioni più recenti delle organizzazioni internazionali". Nelle proiezioni per l'Italia nel prossimo triennio elaborate dagli economisti della Banca d'Italia nell'ambito dell'esercizio coordinato dell'Eurosistema, si evidenzia, quindi, come "i principali fattori di incertezza che gravano su questo scenario sono di natura globale: una prosecuzione della fase di debolezza delle economie emergenti e una ripresa meno intensa di quelle avanzate potrebbero frenare gli scambi internazionali più a lungo di quanto qui prefigurato; un aggravamento delle tensioni geopolitiche potrebbe tradursi in un aumento della volatilità dei mercati finanziari e dei premi per il rischio". In questo quadro, "la crescita dell'Italia sarebbe sospinta soprattutto dalla domanda interna". Quanto all'inflazione, rimarrebbe ancora pari a zero nella media di quest'anno per poi risalire solo gradualmente (allo 0,9% nel 2017 e all'1,5 nel 2018) riflettendo sia il contributo della componente importata, sia quello dei prezzi interni, trainati soprattutto dalla ripresa ciclica dei margini di profitto". Al netto della componente energetica, precisa l'istituto nelle sue stime, l'indice dei prezzi al consumo aumenterebbe dello 0,6% nel 2016, dell'1% nel 2017 e dell'1,5% nel 2018.
fonte: Confcommercio Imprese per l'Italia