Confcommercio costituisce l'osservatorio permanente sui rincari
Caro bolletta, è emergenza per le imprese. Confcommercio costituisce l'osservatorio permanente sui rincari.
Prima la pandemia, poi il caro-bollette. Le imprese fiorentine del terziario continuano a vivere in uno stato di emergenza che rischia di comprometterne il futuro. A verificarlo sul campo, storie e dati alla mano, è la Confcommercio. “A livello regionale abbiamo costituito un osservatorio permanente in tema di rincari energetici – spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni – abbiamo anche aperto una casella di posta elettronica dedicata (carobollette@confcommercio.toscana.it) per raccogliere informazioni dettagliate sul fenomeno. Agli imprenditori chiediamo di farci conoscere il loro caso, inviando l’ultima bolletta ricevuta e un’altra del periodo corrispondente di due anni fa, per vedere la differenza. Vogliamo documentare l’incremento folle del costo di gas e luce”.
Ma non basta: per rispondere alle innumerevoli richieste di chiarimento sul tema caro bolletta, Confcommercio ha deciso di attivare uno sportello dedicato, attivo tutti i lunedì di febbraio 2022 dalle ore 15 alle 17, telefonando al numero 055 9122523. A disposizione degli operatori c’è un professionista esperto in consumi energetici, in grado di analizzare consumi e costi addebitati in bolletta e trovare soluzioni alternative.
“Purtroppo, non sempre è possibile trovare alternative. In ogni caso noi offriamo a chi lo desidera un vero e proprio check up energetico gratuito,”, spiega Marinoni, “molte aziende possono migliorare la propria efficienza energetica, con alcuni accorgimenti per limitare i consumi oppure a costo di investimenti più onerosi come, ad esempio, quelli necessari per un migliore isolamento termico dei locali o per il rinnovo degli impianti di illuminazione e riscaldamento, anche in chiave ecosostenibile”.
“Ma sui rincari in bolletta il margine d’azione si riduce molto e ad attutirne gli effetti non bastano neppure i sostegni fissati dal Governo, perché quando un’azienda si trova a pagare il triplo per avere lo stesso servizio, oltretutto essenziale, i margini di profitto spariscono. Altro che risorse per fare investimenti, gli incassi non bastano neppure a pagare gli stipendi”.
Di questo passo, teme Confcommercio, molte imprese saranno costrette a chiudere o a ridimensionare molto la propria attività: “ma così il Paese rinuncia al suo futuro”.
Alcuni dei casi raccolti da Confcommercio a Firenze sono eclatanti. Il Grand Hotel Baglioni a dicembre 2020 pagava 13,850 euro per ogni Kwh, che sono diventati 32,7 a dicembre 2021, quasi due volte e mezzo. L’hotel San Giorgio a dicembre 2019 spendeva per le forniture energetiche 4.500 euro, a dicembre 2021 si è ritrovato a pagarne 10.985: più del doppio, a fronte di consumi minori visto che anche l’attività, purtroppo, nel frattempo è diminuita. Per qualcuno i costi dell’energia sono addirittura più che triplicati: è il caso, sempre a Firenze, della trattoria La Madia. L’importo della prima bolletta del 2022, da saldare entro l’11 febbraio, è di 3.175 euro quando esattamente un anno fa ne pagava 1.021. Non va meglio per un’altra grande azienda della ristorazione: la bolletta di gennaio 2022, relativa ai consumi di dicembre, ha un importo di 19.265 euro, quella del gennaio 2020 (periodo prepandemico) si fermava a 7.102 euro, con consumi più o meno simili.
“Qui, o si mantengono posti di lavoro o si paga la luce”, dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, che racconta “ogni giorno ricevo da associati di tutta la regione decine e decine di messaggi in cui lamentano situazioni analoghe. Tra gli effetti della pandemia ancora tutti da assorbire, l’inflazione e, adesso, le conseguenze internazionali del conflitto russo-ucraino, diventa davvero difficile fare proiezioni sul futuro e capire quando le nostre imprese potranno smettere di trattenere il fiato. La politica deve prendere una posizione decisa se non vuole rischiare di perdere il capitale economico, umano e sociale costituito dal terziario”.