Marinoni sul caso Braccialini a Ponte Vecchio
“Firenze dimostra di essere una città nella quale le regole valgono e si rispettano"
“Firenze dimostra di essere una città nella quale le regole valgono e si rispettano. Se sul Ponte Vecchio, dall’entrata in vigore del Regolamento Unesco si può autorizzare la vendita solo di oggetti preziosi, orologi, oggetti d’arte, cose antiche o articoli di antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, nessuno può permettersi di vendere altro". Il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni interviene così sul caso del negozio Braccialini a Ponte Vecchio.
"Cosa si intenda, nella fattispecie, per oggetti preziosi non può essere motivo di una disputa semantica che porti a ritenere tali anche borse, scarpe o chissà quale altro prodotto semplicemente perché “impreziosito” da inserti di vario genere - prosegue Marinoni nella sua nota - per “oggetti preziosi” si intendono i gioielli, indipendentemente dal valore".
"Ringraziamo il Comune per la coerente ed efficace applicazione delle leggi, che dà un segnale chiaro di presenza e di imparzialità. Così come ringraziamo l’avvocato Olivetti Rason per la efficace e puntuale assistenza legale, la presidente dell’associazione Ponte Vecchio Giuditta Biscioni per il coraggio e la generosità con le quali si è spesa per sostenere le ragioni dei colleghi e tutti i 41 esercizi del Ponte Vecchio per la compattezza dimostrata in questa vicenda. Con un esito che offre un contributo determinante alla salvaguardia dell’immagine di un luogo simbolo di Firenze e della fiorentinità. Questa è e rimane una città aperta, inclusiva, dove c’è posto per tutti. Purché se ne rispettino le regole”, conclude Marinoni.