Le imprese fiorentine hanno resistito alla crisi

 Le imprese fiorentine hanno resistito alla crisi. E’ nel complesso positivo con un saldo attivo di 129 imprese, infatti, il quadro sulla città che emerge dall’indagine sulla demografia di impresa nei centri storici svolta da Confcommercio su un campione di 39 comuni italiani.
Lo studio confederale è stato svolto sull’arco temporale 2008-2015 con un'analisi sulla demografia delle imprese nelle diverse città distinguendo i dati in base alla localizzazione rispetto al centro storico.
Nella città del giglio, in particolare, la demografia d’impresa corrisponde al valore positivo di +1,7% pari a 129 imprese, un ottimo risultato se si considera che su scala nazionale il valore totale è negativo (-3,2%).
L’analisi focalizza l’attenzione oltre che sull’andamento dei settori commerciale e turistico sul confronto fra le imprese localizzate in centro storico e fuori di esso proprio per comprendere l’evoluzione dei centri città.
Anche a Firenze, come nella stragrande maggioranza delle altre città analizzate, il commercio al dettaglio  chiude in negativo delineando una maggiore sofferenza del centro storico (-13,1%) rispetto alla periferia (-2,3%). Si conferma quindi anche nella nostra città, - seppur in misura ridotta rispetto ad altre città - il periodo di difficoltà attraversato dai negozi di vicinato.
Di contro si registra un trend positivo rispetto ad alberghi, bar e ristoranti nel centro storico corrispondente ad un +3,3% nel caso degli alberghi e un +11,6% nel caso dei bar e ristoranti a conferma di una città che assiste ad una grande dinamicità nell’ambito turistico.
Grazie, infatti, a questi settori il tessuto imprenditoriale della città ha tenuto nonostante gli anni della crisi, il turismo si conferma settore di punta che può fare da traino a tutto il sistema economico.
“I dati fiorentini emersi dalla ricerca sono molto interessanti. – ha commentato Jacopo De Ria- Presidente di Confcommercio Firenze -Sono quelli di una città che ha saputo reagire alla crisi dell’ultimo decennio e ha saputo mantenersi in saldo attivo. Il segno più è un buon risultato, soprattutto alla luce del periodo di tempo considerato in cui le difficoltà dell’economia sono state protagoniste e diffuse in tutto il Paese. Sicuramente il commercio di vicinato ha sentito il contraccolpo maggiore dovuto a una diminuzione della domanda da parte dei cittadini e, in parte, alle molteplici evoluzioni di mercato con l’avvento di nuove forme di commercializzazione.
Ma sono i dati sulle imprese turistiche – prosegue De Ria - quelli più significativi che confermano il turismo come risorsa inestimabile per la città, quella su cui puntare per entrare a pieno regine in una fase di ripresa consolidata e che può avere ricadute positive anche sugli altri settori.”