Via Tornabuoni, a rischio il "salotto buono" di Firenze

Confcommercio scrive al Comune di Firenze perché si fermi la situazione di degrado che interessa la strada.

 

Venditori abusivi che importunano i clienti delle boutique. Borseggiatori che ogni giorno si presentano al loro “posto di lavoro”, per strada, con un nuovo travestimento e la stessa modalità di azione nei confronti di turisti e passanti. Musicisti che suonano dal pomeriggio a tarda sera con volume altissimo, a due passi da importanti strutture ricettive. Non è una bella situazione, quella che si vive in questi mesi nell’area di via Tornabuoni e piazza Santa Trinita, che pure rappresenta per Firenze il triangolo d’oro della moda e dell’eleganza. Così, dopo l’ennesima sollecitazione degli operatori, Confcommercio torna a scrivere all’Amministrazione Comunale affinché trovi in fretta una soluzione. 

 

“Non è la prima volta che la nostra associazione si occupa di via Tornabuoni per segnalare alle autorità competenti quei fatti che, seppure non siano rilevanti in termini di gravità di reato, costituiscono importanti spie di un degrado che va fermato subito”, dichiara il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “è in gioco un considerevole danno di immagine per l’intera città di Firenze. Occorre una gestione più controllata e rigorosa di quanto avviene ed è un compito che spetta all’amministrazione. È parte integrante di quel progetto di sostenibilità che la giunta Nardella sta cercando di portare avanti”.  

 

Antonio Bossio, che è membro dell’associazione Le Vie della Moda di Confcommercio Firenze e dirige un’azienda molto importante con le vetrine affacciate su via Tornabuoni, fa notare che “ormai da qualche anno la strada è invasa da persone che vendono di tutto, ovviamente in modo abusivo, e da suonatori di tutti i tipi. Molte volte la nostra Sicurezza è intervenuta per aiutare passanti e turisti che puntualmente vengono aggrediti dai venditori abusivi, sempre molto insistenti, o dai borseggiatori, che li fiancheggiano lungo il percorso. È davvero una situazione insostenibile, soprattutto per una strada come questa che è sotto i riflettori in maniera particolare. Le forze dell’ordine fanno quello che possono, quando c’è stato bisogno sono intervenute dimostrando grande disponibilità. Ma più che di interventi d’urgenza qui per ristabilire l’ordine e scongiurare fatti spiacevoli ci sarebbe bisogno di un presidio più regolare. Ne va dell’immagine dell’intera città. L’unica cosa che funziona, e di cui dobbiamo dare atto all’Amministrazione, è la pulizia. Ma per quanto riguarda la sicurezza, si può e si deve fare di più. Ormai siamo ad un punto di non ritorno e come me la pensano tutti i colleghi della strada”. 

 

Francesco Bechi, titolare dell’Hotel Beacci Tornabuoni e presidente della Federalberghi di Firenze è esasperato: “il mio albergo si trova a due passi da piazza Santa Trinita, dove puntualmente stazionano band che suonano ininterrottamente a volume altissimo dalle 17 alle 23. Per noi è diventato impossibile perfino parlarci in ufficio. E dire che siamo a 18 metri di altezza rispetto al piano stradale! Il rumore continuo ci fa impazzire. L’altro giorno, addirittura, uno dei miei collaboratori ha detto che sta seriamente pensando di lasciare il lavoro perché così non ce la fa più ad andare avanti. A questo punto dovrei chiedere l’intervento dei sindacati: in Italia c’è grande solerzia – e giustamente - quando si tratta di far rispettare alle imprese le leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Bene, così ci è impossibile portare avanti la nostra attività senza mettere a rischio salute e tranquillità. Per non parlare dei nostri clienti, che in hotel vengono a riposarsi e non ad ascoltare la musica: sono continue lamentele e richieste di sconti sulle tariffe delle camere, per ammortizzare il disagio. Così aggiungiamo al quadro anche le perdite economiche”. Bechi insiste però a non farne una questione solo della sua azienda: “tutte le imprese di questa zona sono nella stessa situazione, ma non è un problema di “lobby”. È un bruttissimo biglietto da visita per Firenze, quindi diventa una questione sociale e politica, oltre che economica”. Lui una soluzione la sta cercando ormai da diverso tempo: “abbiamo fatto numerose chiamate e segnalazioni scritte alla Polizia Municipale e agli assessori Del Re, Gianassi e Concia ma per ora siamo al nulla di fatto. Sto meditando di adire le vie legali per l’ipotesi di omissione di atti d’ufficio. Ho bisogno di risposte subito, come cittadino prima ancora che come imprenditore. Mi fa male vedere che nella mia città si affrontano i problemi con due pesi e due misure: subito pronti a dare addosso a qualcuno con controlli e multe, ma disposti a chiudere entrambi gli occhi per qualcun altro”. 

 

“Non è solo questione di sapere con certezza se i gruppi che suonano hanno o meno regolare permesso per farlo, e se rispettano o meno i livelli consentiti di emissione sonora”, chiarisce il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “il fatto è che gli imprenditori vogliono capire cosa intende fare l’Amministrazione per questa parte di città. Esiste un progetto per la musica di strada? Allora che si faccia in spazi adeguati, magari in Fortezza dove potrebbe richiamare gente e diventare un’attrattiva importante e di qualità. Ma per quanto succede in piazza Santa Trinita l’impressione è che non ci sia alcun progetto dietro. Si tratta piuttosto del solito spontaneismo da un lato, di lassismo dall’altro. E in questo modo a rimetterci sono imprese e residenti. Che, per inciso, ormai da tempo stanno scomparendo dal centro storico”.