Super Green Pass anche al bar, discoteche chiuse fino al 31 gennaio
Pubblicate in Gazzetta Ufficiale le nuove misure varate dal Consiglio dei ministri. Green pass ridotto a sei mesi, mascherine all'aperto anche in zona bianca, Ffp2 in cinema, teatri, mezzi di trasporto e stadi. Cursano: “subito misure compensative per le imprese”
Fino al 31 marzo sarà obbligatorio possedere il “super green pass” per consumare al banco di bar e pubblici esercizi, nonché per poter accedere a piscine, palestre, sale bingo, musei, parchi tematici e divertimento, sale gioco, sale scommesse e sale bingo.
È una delle disposizioni del decreto legge 'Ulteriori misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da Covid-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali', pubblicato il 24 dicembre scorso in Gazzetta Ufficiale.
Ecco le altre principali misure:
- dal primo febbraio 2022 riduzione della durata del green pass da 9 a 6 mesi;
- il periodo minimo per la somministrazione della terza dose viene ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario;
- obbligo di mascherine all'aperto anche in zona bianca;
- obbligo di dispositivi Ffp2 in cinema, teatri e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto, anche del trasporto pubblico locale;
- divieto di consumare cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e nel corso di eventi sportivi;
- fino al 31 gennaio divieto di eventi e feste che implichino assembramenti all'aperto e chiusura di discoteche e sale da ballo.
“La severità dei provvedimenti attesta la gravità della situazione. E noi non possiamo che prenderne atto”, ha commentato il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano. “Resta il fatto che per alcune attività, come per esempio le discoteche e quanti organizzano eventi e feste, questo significa il tracollo totale. Ci sono investimenti e contratti difficilmente recuperabili, che si tradurranno in un bagno di sangue economico. Per questo, la prima richiesta che ci sentiamo di avanzare ora, senza entrare nel merito di valutazioni tecniche-scientifiche che non ci competono, è quella di prevedere immediate e adeguate misure economiche compensative che possano attenuare le disastrose ricadute di questa situazione sulle imprese”.
“Gli imprenditori faranno con coscienza la loro parte, come stanno facendo ormai da quasi due anni, continuando ad adottare tutte le misure necessarie a rendere locali e negozi luoghi sicuri per la salute pubblica”, prosegue Cursano. “Abbiamo purtroppo capito che per uscire dall’incubo Covid il vaccino non basta, quindi chiediamo alla Regione Toscana di intensificare il suo impegno per potenziare il sistema del contact tracing e isolare subito i casi positivi, tenendo sotto controllo le future varianti. Non possiamo permetterci di bloccare un intero Paese come è già avvenuto in passato, abbiamo tutti gli strumenti per far convivere salute e lavoro. Utilizziamoli tutti!”