Shopper a pagamento dal 1° gennaio, escluse quelle di carta
Tutte le buste di plastica, quelle biodegradabili e compostabili devono essere cedute solo previo pagamento e il costo deve risultare nello scontrino. Unica eccezione per le buste di carta, cedibili gratuitamente. Le raccomandazioni di Confcommercio agli esercenti.
Confcommercio invita i commercianti a porre la massima attenzione sulla normativa legata alle “shopper” entrata in vigore dal 1 gennaio 2018, che prevede l’obbligo di far pagare ai consumatori i sacchetti di plastica di qualsiasi tipo (anche ultraleggeri come quelli utilizzati per imbustare frutta e verdura), ma perfino le buste biodegradabili o compostabili.
Le sole shopper cedibili gratuitamente restano quindi quelle di carta. Le altre, invece, dovranno essere consegnate solo dietro specifico pagamento, che dovrà risultare dallo scontrino o dalla fattura d'acquisto emessi.
“La normativa ha il fine di razionalizzare la distribuzione di buste ed evitare l’inquinamento collegato”, spiega il direttore della Confcommercio fiorentina Franco Marinoni, “fra l’altro, le buste di plastica che non rispettano determinati spessori sono state messe definitivamente al bando, per cui è bene che il commerciante, nel momento in cui si rifornisce di nuovi sacchetti, stia attento che siano validi per legge”.
Confcommercio ha predisposto un utile vademecum e una dichiarazione di conformità che i negozianti potranno consegnare ai propri fornitori di buste, onde evitare spiacevoli disguidi ed eventuali sanzioni. Per avere i due documenti, basta contattare la sede dell’Associazione (telefono 055 2036921).