Sagre, Confcommercio Firenze sollecita ai comuni un regolamento per disciplinare la somministrazione parallela
Con l’arrivo della bella stagione torna puntuale anche l’annosa questione delle sagre, che spesso fanno concorrenza – non sempre leale – ai ristoranti. “Da marzo fino alla fine di ottobre è un continuo fiorire di eventi in tutta la provincia di Firenze, ad eccezione naturalmente del capoluogo”, sottolinea il direttore provinciale della Confcommercio di Firenze Franco Marinoni, “il Mugello è forse l’area a più alta intensità di sagre, o comunque quella dove bar e ristoranti accusano di più la concorrenza della somministrazione parallela, che porta via ai locali fino al 30% del fatturato, con gravi ripercussioni anche sull’occupazione”.
Il problema, secondo la Confcommercio, è legato all’abuso del concetto di sagra: “di per sé le sagre sono eventi legittimi e da preservare, perché aiutano a conservare le tradizioni, valorizzano il territorio e fanno bene anche ai pubblici esercizi, per il ritorno di immagine di cui possono godere poi tutto l’anno”, spiega Marinoni, “tuttavia alcuni soggetti, sotto la parvenza di sagre, in realtà mettono in piedi eventi per finanziare le proprie attività o per fare un vero e proprio business mascherato. Tanto è vero che in alcuni casi le cucine e i locali usati per le feste estive vengono utilizzati tutto l’anno per catering e banchetti, in barba a qualsiasi legge”.
“Basta con la ristorazione mascherata. Chi vuole ricavarne profitto deve sopportarne gli oneri, come fanno le imprese, e sottostare alle stesse regole fiscali, giuslavorative e sanitarie. Non possono esserci due pesi e due misure. Fino a prova contraria, sono le imprese regolari che creano ricchezza e occupazione”.
La “palla” passa quindi ai Comuni, che secondo il Codice del Commercio stilato dalla Regione Toscana dovrebbero disciplinare le sagre e concertarne il calendario con le associazioni di categoria entro il 31 dicembre dell’anno precedente. “Su 52 Comuni della provincia di Firenze, solo uno, Borgo San Lorenzo, si è dotato finora di un regolamento. Gli altri si limitano quando va bene a stilare un calendario, spesso senza concertare nulla con nessuno”, denuncia Marinoni.
“Nel regolamento si possono fissare i paletti per discernere le vere sagre da quelle false”, sottolinea il direttore della Confcommercio fiorentina, “oggi ci sono eventi che durano settimane, non sono legati a nessun prodotto tipico né alla storia del territorio e hanno menù estensivi da far invidia ad un ristorante, che vanno dalla piazza a carne e pesce. Contingentare il numero degli eventi nello stesso territorio, limitarne la durata ed il menù servirebbe a e riportare finalmente un po’ di equilibrio nel campo della ristorazione”.