Regolamentazione dell'attività cosiddetta di "compro oro"

Lo scorso 19 aprile, la VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha approvato, con osservazioni e condizioni, lo schema di decreto legislativo per la disciplina delle attività di “Compro Oro”.

Nell’espressione di parere favorevole la Commissione ha recepito la posizione di Federpreziosi con dettagliate puntualizzazioni che sollecitano il Governo a introdurre varie modifiche e sottolineando innanzi tutto l’opportunità di definire “operatore compro oro” il soggetto, diverso dall’operatore professionale in oro di cui alla legge 17 gennaio 2000 n. 7, che, in possesso del codice ATECO di cui all’art.14, comma 2, del decreto  e previa iscrizione nel registro degli operatori compro oro, esercita anche in via non esclusiva, ma quanto meno prevalente, l’attività di compro oro.

 

Tra i punti principali del parere, la Commissione invita il Governo a: 

  • valutare l'opportunità di rendere la previsione normativa sanzionatoria meno generica intervenendo su un minimo edittale più alto delle sanzioni previste per rendere più incisivo il carattere deterrente della norma e una maggiore specificazione del grado dei parenti e/o affini a cui estendere la normativa in questione; 
  • estendere gli obblighi di segnalazione alla UIF di operazione sospetta a tutti i soggetti che effettuano la fabbricazione, la mediazione e il commercio, comprese l'esportazione e l'importazione di oggetti preziosi, per i quali è prevista la licenza di cui all'articolo 127 del TULPS; 
  • abbassare a 500 euro il divieto di pagamento in contante per operazioni di «compro oro»; 
  • valutare l'opportunità di rafforzare ulteriormente le previsioni: o sull'identificabilità degli oggetti, prevedendo l'obbligo di raccolta e conservazione di due fotografie dell'oggetto da prospettive diverse, o sull'obbligo di archiviazione elettronica della documentazione e di conservazione delle schede e copia delle ricevuta per un periodo di 10 anni 

L’esame del provvedimento prosegue presso la VI commissione Finanze della Camera dei Deputati.

 

È questo un primo, importante risultato per Federpreziosi che da tempo chiede una riorganizzazione della disciplina della compravendita di oggetti preziosi usati che consenta di monitorare e contrastare le attività criminali riconducibili a queste attività e di tutelare l'immagine degli operatori del comparto orafo.

 

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