Nasce il gemellaggio del gusto tra Sardegna e Toscana
Giovedì 28 novembre nove ristoranti tra Firenze e Arezzo accoglieranno altrettanti chef sardi per una cena speciale a base di prodotti tipici dell’isola. Venerdì 29 il convegno in Regione per spiegare al pubblico gli obiettivi del progetto “Transumanza delle eccellenze di gusto”
Si chiama "Transumanza delle Eccellenze di Gusto" ed è il nuovo progetto di interscambio culturale ed enogastronomico tra Sardegna e Toscana promosso da Fipe-Confcommercio, che giovedì 28 novembre vedrà coinvolti nove ristoranti delle province di Firenze e Arezzo pronti ad accogliere altrettanti chef sardi con le loro brigate per una cena speciale a base di prodotti e ricette dell’isola di Ichnusa.
I ristoranti gemellati
A Firenze sarà possibile assaggiare le specialità sarde in questi ristoranti:
- Bistrot 74 gemellato con Il Mozzo di Cagliari
- La leggenda dei Frati, gemellato con Is Femminas di Cagliari,
- La Martinicca gemellato con Craf di Oristano
- Ora d’Aria gemellato con Convento San Giuseppe
- Trattoria Ada gemellato con Pani e Casu di Cagliari
- Trattoria da Burde gemellato con l’Impasto di Cagliari.
Ad Arezzo la cena sarda sarà servita nei ristoranti
- Guido Monaco gemellato con Rada Restaurant di Cagliari
- Hierro gemellato con Bentu de Mari di Oristano
- Crispi’s gemellato con Il Brigantino di Cagliari.
A tavola coi menù sardi
I menù saranno diversi di locale in locale ma saranno tutti rigorosamente declinati secondo le tradizioni culinarie della Sardegna, dall’antipasto al dolce fino ai vini. Si potranno degustare quindi lorighittas e malloreddus, cullurgiones artigianali, panada di patate e pane carasau. Deliziose fondute di pecorino, miele e tartufo o tartare di pecora e formaggio passeranno il testimone alle carni di cinghiale, maiale, pecora o agnello aromatizzate al mirto, al corbezzolo e altri sapori isolani. Si chiude in dolcezza tra seadas con miele di cardo e arancio o pardulas con il loro guscio di pasta ripieno di ricotta e zafferano. Sapori decisi che rievocano bene le atmosfere dell’isola e faranno innamorare i commensali.
Il convegno in Regione
Venerdì 29 novembre, poi, il progetto legato alla transumanza sarà illustrato nei dettagli nel corso del grande evento finale previsto per le ore 10.15 a Firenze in Palazzo Guadagni Strozzi-Sacrati, sede della Regione Toscana (piazza Duomo 10).
Saranno presenti a suggellare il gemellaggio anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l'assessore a turismo, artigianato e commercio della Regione Sardegna Franco Cuccureddu, la sindaca di Firenze Sara Funaro e i rappresentanti delle Camere di Commercio coinvolte, a partire da quella di Cagliari e Oristano che ha sostenuto l’iniziativa con il vicepresidente Nando Faedda, poi i presidenti di Unioncamere Toscana Massimo Guasconi e della Camera di Commercio di Firenze Massimo Manetti.
Il compito di spiegarne le finalità dell’iniziativa è affidato ai presidenti di FIPE Sardegna Emanuele Frongia e di Fipe Toscana Aldo Cursano, che interverranno insieme al giornalista del Gambero Rosso Giuseppe Carrus nel dibattito moderato dal direttore di Confcommercio Sud Sardegna Giuseppe Scura. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano Cristiano Erriu.
Nell’occasione, sarà proiettato il trailer di “Transumanze, la grande migrazione dei pastori sardi in Toscana”, il video racconto curato dal regista Andrea Mura, che attraverso le immagini farà rivivere la storia che accomuna le due regioni.
"Il cibo è da sempre cultura, una forma di linguaggio e di comunicazione che ha messo in connessione i popoli”, sottolinea il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, “ecco perché abbiamo accolto subito volentieri l’idea di questo gemellaggio che celebra l'antica tradizione della transumanza, non solo come percorso fisico, ma come un viaggio culturale che unisce la Sardegna e la Toscana attraverso i sapori e le tradizioni locali”.
“Invitiamo a prenotare subito un posto per le cene che saranno servite giovedì 28 novembre nei locali fiorentini e aretini”, prosegue Cursano, “Sarà un’occasione unica per apprezzare piatti che raccontano storie di passione, fatica e autenticità nel segno della cultura pastorale che ha modellato il paesaggio, le comunità e l’enogastronomia delle nostre regioni, entrambe con una forte identità rurale. La stessa autenticità che i nostri chef e ristoratori portano a tavola ogni giorno, innamorati di antiche usanze che continuano a ispirare la nostra identità contemporanea”.