L'appello degli ambulanti toscani: "riapriamo subito i mercati"
Le associazioni di categoria del settore ambulante chiedono alla Regione Toscana un intervento urgente presso il Governo per sollecitare la riapertura dei mercati anche per il comparto non alimentare. Giovanni Labate, presidente Fiva-Confcommercio Firenze: "Nell’immediato, almeno per le merceologie consentite ai negozi in sede fissa dal Dpcm 3 novembre 2020 (ovvero piante e fiori, abbigliamento e calzature per bambini, articoli sanitari); successivamente, per tutti gli altri settori, con le necessarie accortezze e nel pieno rispetto dei protocolli". A rischio gli incassi del periodo natalizio e, soprattutto, la sopravvivenza di ventimila imprese toscane.
“Il commercio ambulante vive una situazione molto difficile anche in Toscana. Dopo il primo lockdown e la riapertura nei mesi estivi con tutte le difficoltà connesse, gli operatori del settore non alimentare sono stati nuovamente costretti alla chiusura, come altri colleghi in sede fissa, con ripercussioni pesanti sulla vita di migliaia di famiglie”.
Lo spiega una nota congiunta di Fiva-Confcommercio Toscana e Anva-Confesercenti Toscana dove si chiede l’intervento della Regione Toscana presso il Governo. Anche Giovanni Labate, presidente degli ambulanti di Confcommercio Firenze, è dello stesso avviso: “Abbiamo sempre fatto la nostra parte, nello spirito di servizio che da sempre ci rappresenta”, dicono all’unisono. “Adesso, però, si tratta di dare a ventimila imprese su area pubblica una prospettiva certa e di aiutarle a riaprire prima possibile, cercando almeno di salvare gli incassi del periodo natalizio. Ovvio che andranno rispettate tutte le norme per la tutela della salute, sia dei lavoratori del settore che dei clienti, ma le imprese devono ripartire e possono farlo in completa sicurezza, come hanno dimostrato da maggio”.
“I mercati paradossalmente sono luoghi tra i più sicuri visto che si svolgono all’aria aperta”, ribadiscono Fiva ed Anva, “se si aggiunge l’applicazione delle norme stabilite nei protocolli di apertura, il rischio è veramente ridottissimo. Casomai, si aumentino i controlli per isolare chi eventualmente non rispetta le regole. Non si può penalizzare un’intera categoria per la negligenza di pochi”.
Le richieste avanzate da Fiva Confcommercio e Anva Confesercenti e e presentate alla Regione perché si faccia parte attiva presso il Governo sono, in sintesi, due:
- Riapertura urgente dei mercati: nell’immediato, riapertura anche nelle zone rosse, insieme al settore alimentare, anche del comparto non alimentare per le merceologie consentite ai negozi in sede fissa dal Dpcm 3 novembre 2020 (ovvero piante e fiori, abbigliamento e calzature per bambini, articoli sanitari); successivamente, apertura completa a tutti gli altri settori, con le necessarie accortezze e nel pieno rispetto dei protocolli;
- Per quanto riguarda la riapertura completa dei mercati per tutte le tipologie, le associazioni di categoria chiedono che avvenga per l’organico completo senza alcuna restrizione numerica.
“Non abbiamo più tempo - conclude Raffaelli - dobbiamo essere pronti per ripartire nel rispetto delle regole, vogliamo certezze e lo chiediamo con forza per tutelare e garantire la sopravvivenza di oltre 20.000 imprese toscane del settore”.