Sindacati

Accoglienza sicura, Fipe-Confcommercio Toscana lancia l'idea di un piano vaccinale per gli operatori del turismo

Il presidente dell’associazione di categoria Aldo Cursano sposa l’idea di un marchio Covid-free lanciata da Confturismo Toscana. “Nell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi, come vicepresidente abbiamo presentato al Comitato Scientifico di Sicurezza varie ipotesi per programmare la piena ripartenza del settore dei pubblici esercizi. Tra queste, anche la vaccinazione di tutti gli addetti del settore, da estendere agli operatori dell’intero comparto turistico. Sarebbe un modo strategico per promuovere una destinazione Toscana più sicura in vista dell’estate 2021, sperando che si possa tornare a viaggiare, almeno in Italia”. 

Un piano vaccinale specifico che includa tutti gli operatori del turismo toscano in vista dell’estate 2021, con l’obiettivo di rilanciare l’immagine di una rete di accoglienza sicura in Toscana. Lo propone il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che nella sua veste di vicepresidente vicario nazionale della categoria nei giorni scorsi ha presentato questa idea al Comitato Tecnico Scientifico, istituito con Decreto del Capo Dipartimento della Protezione civile per gestire l’emergenza epidemiologica. 

 

“Abbiamo proposto che, una volta completata la vaccinazione dei soggetti più a rischio, si proceda a vaccinare tutti i lavoratori del comparto turistico, dagli addetti di alberghi, campeggi, agenzie di viaggio a quelli di bar, ristoranti stabilimenti balneari e quanti altri fanno parte della rete di accoglienza turistica”, spiega Cursano. “È un’idea che si sposa perfettamente con quella di un marchio Covid-Free per il turismo toscano, lanciata dalle colonne della Nazione dal presidente regionale di Confurismo Francesco Bechi”. 

 

“La salute è e deve essere la priorità di tutti, ma noi crediamo che si possa conciliare con il lavoro. L’una non esclude l’altro, tanto più che dobbiamo imparare a convivere con la pandemia ancora per un po’ di tempo e se si continuasse così le nostre imprese potrebbero non arrivare vive a quel momento”, prosegue Cursano.  

  

"C'è un tempo per resistere e c'è un tempo per ripartire. Questo è il tempo della ripartenza da valori condivisi che restituiscano dignità al nostro lavoro. L’imperativo è tenere insieme salute, sicurezza ed economia senza mai abbassare la guardia. Ecco perché, oltre alla richiesta di un piano vaccinale ad hoc, abbiamo avanzato delle proposte integrative all'attuale protocollo di sicurezza del nostro settore, che presto verranno valutate dal Comitato. Siamo disposti ad innalzare il livello e il numero delle regole da rispettare. Tutto, pur di ripartire". 

 

L’idea forte è quella di creare una intera destinazione Covid-free: “a livello mondiale c’è in atto una competizione fortissima su chi arriverà prima a sconfiggere la pandemia. Noi dobbiamo inserirci in questa competizione con le armi che ci sono proprie, ovvero mettere in tandem la bellezza e la sicurezza della destinazione Italia. Se ogni soggetto della filiera turistica – da chi accoglie in aeroporto alla guida turistica che accompagna in giro - sarà vaccinato e potrà garantire ai clienti il pieno rispetto delle normative anticontagio, chi arriverà da noi si sentirà protetto a 360 gradi. Un vantaggio competitivo non da poco”.   

 

La vaccinazione di tutti gli addetti all’accoglienza può quindi rappresentare un valore aggiunto per promuovere il turismo toscano e italiano sul mercato. “Sappiamo che la ripresa del turismo internazionale avverrà solo nel giro dei prossimi due o tre anni, ma intanto potersi muovere a livello interno già riporterebbe un po’ di speranza. È chiaro che tutto dipenderà dal numero dei contagi. Ma se d’estate sarà possibile viaggiare almeno all’interno dell’Italia, poter garantire sicurezza agli ospiti delle nostre strutture potrebbe essere un biglietto da visita importante”, conclude il presidente della Fipe-Confcommercio Toscana, che anticipa: “stiamo cercando di trovare risorse pubbliche e finanziamenti che consentano alle imprese di affrontare gli eventuali costi aggiuntivi che deriverebbero dall’innalzare i livelli di sicurezza. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato per programmare la ripartenza graduale del settore”.