“Nonostante la proroga delle concessioni al 2020 resta un'ipoteca pesante sul futuro degli ambulanti"
Il presidente della Fiva-Confcommercio fiorentina Giovanni Labate sulla norma “salva-ambulanti” : “speriamo che non sia solo una manovra da campagna elettorale. La questione ambulanti va risolta una volta per tutte stralciando la nostra posizione dalla Bolkestein”. “La categoria ancora nel limbo senza certezze”, dice il responsabile della Fiva-Confcommercio fiorentina Luigi Bocciero. Esprime preoccupazione anche il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “il rischio, da evitare assolutamente, è di giocarsi quanto conquistato in questa vicenda dalle confederazioni nazionali, in termini di automatismi e garanzie che assicuravano il rinnovo delle concessioni per gli attuali titolari. Perché perdere queste per ottenere una semplice proroga non sarebbe un gran risultato, tutt’altro...”
La norma “salva-ambulanti” piace, ma con molte riserve, alla Fiva (Federazione Italiana Venditori su Area Pubblica)-Confcommercio fiorentina. “La proroga al 2020 delle concessioni da un lato farebbe tirare un sospiro di sollievo a tanti operatori del settore”, sottolinea il presidente provinciale della categoria Giovanni Labate, “ma dall’altro costituirebbe solo un ulteriore rinvio ad una questione rimasta troppo a lungo in sospeso e la cui unica soluzione è stralciare la posizione degli ambulanti dalla Bolkestein. Insomma, proroga o no, resterà un’ipoteca pesante sul nostro futuro fino a che non potremo contare su provvedimenti più consistenti”.
“Speriamo che l’ipotesi della proroga non sia solo una manovra da campagna elettorale con cui la politica gioca sulla pelle di noi ambulanti, ma un reale primo passo per arginare gli effetti devastanti della Bolkestein”, prosegue Labate, “altrimenti, così come è concepita ora, la norma salva-ambulanti rischia di diventare una pezza che non riuscirà a tappare il buco della precarietà”.
“Il commercio ambulante ha bisogno di certezze, soprattutto in questo momento di consumi ancora fermi – aggiunge il responsabile provinciale della Fiva -Confcommercio fiorentina Luigi Bocciero - per crescere i nostri mercati ambulanti avrebbero bisogno di innovazione, di formazione, di investimenti, insomma di azioni che gli ambulanti non possono affrontare senza sapere prima con sicurezza che fine faranno le loro licenze. Invece la categoria continua ad essere usata come ammortizzatore sociale e per garantire occupazione si allargano le maglie. Ma di questo passo alla fine non ci sarà ricchezza per nessuno. E noi non vogliamo che sia messo in pericolo il posto di lavoro degli operatori su area pubblica”.
“Ancora non abbiamo il testo definitivo dell’emendamento, per cui è difficile entrare nel merito dei singoli provvedimenti – precisa Bocciero - da quanto ne sappiamo si vogliono demandare alla Conferenza Stato-Regioni diverse decisioni, come quella sull’integrazione ai criteri di punteggio o quella sul numero massimo di posteggi di cui un solo imprenditore può risultare assegnatario, modificando la vecchia Intesa con regole assurde. In pratica, siamo ancora nel limbo. Adesso si aprirà la campagna elettorale e non vorremmo che si ripartisse con le solite promesse. L'unico aspetto positivo è che, una volta concluse le elezioni, potremo parlare con interlocutori definiti e che finalmente possano assumersi le proprie responsabilità di fronte agli ambulanti”.
Ad esprimere preoccupazione è anche il direttore della Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “il rischio, da evitare assolutamente, è di giocarsi quanto conquistato in questa vicenda dalle confederazioni nazionali, in termini di automatismi e garanzie che assicuravano il rinnovo delle concessioni per gli attuali titolari. Perché perdere queste per ottenere una semplice proroga non sarebbe un gran risultato, tutt’altro...”