No al caro bollette, a Firenze la grande mobilitazione delle piccole imprese
Lunedì 14 novembre su iniziativa delle associazioni di categoria regionali CNA, Confartigianato Imprese, Confcommercio e Confesercenti. . Attesi 400 imprenditori da tutta la Toscana per il confronto che si terrà alle ore 10.30 nell’auditorium Al Duomo di via de’ Cerretani 54/r. Nelle prime file della platea i parlamentari eletti nei collegi toscani. Sul palco i presidenti delle quattro associazioni, che dialogheranno con la giornalista Agnese Pini per sottolineare criticità da risolvere e opportunità da cogliere per salvare la piccola impresa in Italia. L’obiettivo: ottenere dal Governo l’attenzione e gli interventi necessari.
Da Firenze torna a levarsi il grido delle piccole imprese soffocate dalla crisi, che ora chiedono al Governo interventi urgenti e risolutivi per salvare se stesse e l’occupazione. E lo faranno di fronte ai parlamentari eletti di fresco nei collegi elettorali toscani, tutti convocati alla grande assemblea che si terrà lunedì 14 novembre alle ore 10.30 nell’auditorium Al Duomo di via de’ Cerretani. Un’iniziativa ideata dalle associazioni di categoria regionali CNA, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confesercenti che per l’occasione promettono di portare nel capoluogo almeno 400 imprenditori da tutta la Toscana.
L’obiettivo dichiarato della mobilitazione è rafforzare il pressing che le confederazioni nazionali della piccola impresa stanno già facendo al nuovo Governo, ma stavolta ripartendo da un confronto diretto con i parlamentari che rappresentano la Toscana sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama. A loro saranno affidate nuovamente preoccupazioni e desiderata della categoria, con il caldo invito a farsene portatori a Roma. Fuori dalle logiche degli schieramenti politici, fuori dalle contrapposizioni ideologiche ma unicamente nell’interesse del territorio, che senza le sue imprese perderebbe importanti servizi, occupazione e benessere.
A snocciolare criticità congiunturali e di sistema dal palco dell’auditorium Al Duomo saranno i presidenti delle quattro associazioni: Luca Tonini per CNA Toscana, Luca Giusti per Confartigianato Imprese Toscana, Aldo Cursano per Confcommercio Toscana e Nico Gronchi per Confesercenti Toscana. Incalzati dalle domande di Agnese Pini, direttrice delle testate del gruppo Editoriale Nazionale (QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino e Il Giorno), alla quale è stato affidato il compito di introdurre e moderare i lavori, i quattro metteranno sotto i riflettori i vari fattori di crisi che in questi mesi stanno minacciando la sopravvivenza di oltre 880mila micro e piccole imprese in Italia, per un totale di 3.529.000 addetti che potrebbero perdere il lavoro. In Toscana le imprese a rischio sono 63mila, per un totale di 228mila occupati.
Fra i temi caldi al centro del dibattito non ci sarà però solo il caro bollette, per quanto sia una delle emergenze più stringenti da affrontare, ma anche l’aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione, la crisi dei consumi, le carenze logistiche ed infrastrutturali, le difficoltà legate al credito e alla ricerca di manodopera. Sullo sfondo, il difficile quadro internazionale aggravato dalla guerra in Ucraina, ma pure alcuni motivi di speranza, come le opportunità di crescita offerte a territori ed economia dai finanziamenti del PNRR.
Prioritaria, per le quattro associazioni di categoria toscane è la necessità di evitare che la crisi economica in atto nel nostro Paese si trasformi sempre di più in una crisi sociale, dalla quale sarebbe ancora più difficile uscire.
Da qui, il richiamo forte alla responsabilità della politica, che deve tornare ad essere consapevole dei problemi del paese reale e ad avere un ruolo attivo verso le imprese. E sarà proprio questo richiamo alla responsabilità ad andare in scena sul palco fiorentino lunedì 14 novembre.
LE IMPRESE IN TOSCANA
In Toscana sono iscritte agli elenchi camerali 446.289 imprese (sedi e unità locali comprese), per un totale di oltre un milione e 200mila dipendenti (1.269.940). Di queste imprese, il 96% (428.017) ha meno di 50 addetti.