Firenze, la città riparte dalle sue botteghe
Dal palco del convegno sulla rigenerazione urbana organizzato da Confcommercio Firenze, nasce l’idea di un progetto da realizzarsi in un’area ad alta densità di negozi, botteghe artigianali e turisti per incrementare l’uso di tecnologie digitali, big data, energia green e altre strategie ad impatto zero. Una proposta che integra commercio e artigianato, tradizione e innovazione, enti pubblici e imprese private con un unico obiettivo: rendere Firenze la città ideale in cui vivere, lavorare, studiare e divertirsi.
Prendi una qualsiasi via o piazza di Firenze piena di negozi, frequentata da turisti e incorniciata da bellezze storico-culturali. Riportaci almeno un po’ delle botteghe artigianali che negli anni erano state marginalizzate e poi espulse. Insegna agli operatori economici ad applicare strumenti digitali innovativi e soluzioni di design per locali e vetrine ad effetto “wow”. Infine, metti a sistema l’utilizzo di big&small data, di energia green e una illuminazione pubblica di nuova generazione. Ecco che avrai un pezzo di città rinnovato in chiave sostenibile dal terziario 4.0.
È questa la proposta che la Confcommercio fiorentina ha lanciato ieri (28 ottobre 2021) dal palco del convegno sulla rigenerazione urbana organizzato nella ex Caserma Cavalli con il patrocinio del Comune e il contributo di Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio. Una proposta che integra commercio e artigianato, tradizione e innovazione, enti pubblici e imprese private con un unico obiettivo: rendere Firenze la città ideale in cui vivere, lavorare, studiare e divertirsi.
“L’idea è di aprire un laboratorio sperimentale “sul campo” per trasformare un pezzo di Firenze in un centro di eccellenza – forse il primo in Italia – sui processi di adozione delle tecnologie “terziario 4.0”. Così potremmo vedere quali effetti benefici l’innovazione digitale, ma non solo, può avere sulla città in termini di efficienza, visibilità e sostenibilità”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, che ha condotto i lavori del convegno a cui hanno partecipato, oltre al presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e al presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, il sindaco di Firenze e presidente di Eurocities Dario Nardella, la direttrice della Nazione Agnese Pini, il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, il presidente di CNA Giacomo Cioni, il presidente e fondatore di Kanso Andrea Granelli e la responsabile del Settore Urbanistica e Rigenerazione Urbana di Confcommercio – Imprese per l’Italia Roberta Capuis.
“Il terziario 4.0, integrato con la vocazione artigianale toscana, può aiutare le città a rinascere e ci piacerebbe che fosse proprio Firenze a dimostrarlo”, aggiunge il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, imprenditore della ristorazione proprio nel capoluogo toscano, “lavorare in questa città ci ha dato nel tempo un vantaggio competitivo di cui siamo riconoscenti. Ora che la città è in sofferenza per tanti motivi, vogliamo restituire un po’ di quanto ricevuto anche mettendoci a disposizione per questo esperimento. Vogliamo essere linfa della città, fare la nostra parte per salvaguardarla e insieme farla crescere. La tecnologia può aiutarci a trovare le soluzioni giuste. Il mio sogno? Che questo progetto dia più spazio ai giovani, come meritano”.
Proprio di giovani professionisti ci sarà bisogno per realizzare il progetto. Tra i benefici attesi dalla sperimentazione, oltre ad un’accelerazione nella penetrazione delle tecnologie digitali nelle piccolissime, piccole e medie imprese urbane, Confcommercio evidenzia infatti anche l’identificazione di nuove figure professionali. “Servirà qualcuno che aiuti gli imprenditori nella transizione al digitale”, spiega il direttore Marinoni, “qualcuno che abbia ovviamente competenze tecniche ma che conosca anche il terziario di mercato e le dinamiche psicologiche che il digitale può innescare su persone non competenti. Troppo spesso il linguaggio tecnico è stato una barriera alla comprensione, è l’ora di rendere il futuro all’appannaggio di tutti. Nessuno deve restarne escluso”.
A garantire l’inclusività del progetto, la presenza, al fianco della Confcommercio fiorentina e dell’Amministrazione Comunale, della Camera di Commercio, in qualità di “casa di tutte le imprese”, e della Fondazione CR Firenze, che tanto si prodiga per la valorizzazione della città a 360 gradi. “Economia, sostenibilità, valori culturali e sociali: sono molti gli aspetti integrati nell’idea del laboratorio di terziario 4.0”, sottolinea Marinoni, “ma l’obiettivo è uno soltanto: rendere Firenze una città migliore in cui vivere, lavorare, crescere e divertirsi, nel rispetto di un nuovo equilibrio che, attraverso il digitale, rimetta al centro le persone”.
“Per tutelare il valore della nostra città e imprimere una svolta positiva dopo la pandemia, ho pensato di lanciare una proposta di legge di iniziativa popolare - ha detto il sindaco Dario Nardella - con l’obiettivo di salvare l’identità dei centri storici delle città italiane”. “È necessario dare più strumenti ai sindaci - ha continuato - che oggi, dopo le liberalizzazioni del 1998, non hanno più alcun potere nel governare il fenomeno del commercio. Ho pensato quindi a una proposta di legge che si basa su tre obiettivi principali: dare ai sindaci strumenti per regolare il commercio che è in balia di una totale deregulation in virtù delle liberalizzazioni; avere strumenti, come in diverse città europee, per regolare il fenomeno degli affitti turistici brevi per evitare una concorrenza sleale alle imprese ed evitare la trasformazione incontrollata di residenze private in residenze turistiche; e avere strumenti per intervenire sugli edifici abbandonati e degradati per favorire la residenza e la riqualificazione storica anche degli edifici privati nei centri storici”. “La raccolta di firme inizierà a gennaio - ha concluso Nardella - e da domani coinvolgerò i sindaci, prima di tutto delle città d’arte. Spero che diventi una battaglia di tutti i sindaci italiani”.