Contraffazione, Confcommercio agli studenti fiorentini: "partiamo da voi per una nuova cultura della legalità"
Oltre 350 studenti delle scuole superiori fiorentine hanno partecipato all'iniziativa itinerante ideata da Confcommercio per denunciare i pericoli della contraffazione e dell'abusivismo commerciale.
Educazione, consapevolezza, senso di responsabilità. È anche con queste armi che si combattono contraffazione, abusivismo e altri fenomeni illegali. Ne è convinta la Confcommercio di Firenze, che oggi (lunedì 17 ottobre 2017) ha raccolto nell'auditorium Al Duomo, oltre ad un nutrito gruppo di imprenditori del terziario, anche più di 350 studenti delle scuole superiori della provincia di Firenze per l'iniziativa "Fermiamo la contraffazione", ideata dalla Confcommercio nazionale per promuovere la cultura della legalità partendo dalle nuove generazioni. Tra gli istituti rappresentati c'erano l'ITIS "Meucci", il Liceo Artistico di Porta Romana, l'ISIS "Federigo Enriques" di Castelfiorentino, gli Istituti professionali per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera "B. Buontalenti" e "A. Saffi", l'Istituto tecnico per il turismo "Marco Polo", l'IIS "Cellini" e gli allievi di due corsi "drop out" del Centro di formazione professionale di Firenze.
Ad aprire la mattinata il direttore regionale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, che ha ricordato ai ragazzi come l'illegalità abbia molte declinazioni e altrettante implicazioni, morali, giuridiche, economiche. "La battaglia contro l'illegalità passa anche dalle scelte quotidiane di consumo. Anche un gesto in apparenza innocuo, come l'acquisto di un cd, di un bastoncino da selfie o di un ombrello da un venditore abusivo per strada, ci rende complici delle organizzazioni criminali che lucrano su di lui e probabilmente su tanti altri lavoratori sfruttati in tutto il mondo, veri e propri schiavi in versione aggiornata e moderna", ha detto ai ragazzi, aggiungendo "fenomeni come l'abusivismo e la contraffazione alterano il mercato, falsano la concorrenza, ci rubano fette importanti di ricchezza e sottraggono occupazione, minacciando il vostro futuro".
"La criminalità è un costo per le aziende sane", ha sottolineato nel suo intervento la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, che segue il progetto in ogni sua tappa in qualità di membro della giunta nazionale Confcommercio con incarico alla legalità e alla sicurezza, "dalle nostre stime abusivismo, contraffazione, estorsioni, usura, taccheggio, furti, rapine hanno sottratto al commercio, agli alberghi e ai pubblici esercizi 27 miliardi di euro, mettendo a rischio oltre 260mila posti di lavoro regolari. Ecco perché siamo impegnati in prima linea per combattere questi fenomeni, che ancora molti consumatori non percepiscono in tutta la loro gravità, tanto che per oltre il 70% dei consumatori l'acquisto di prodotti o servizi illegali è considerato un buon affare. Ma attraverso voi giovani possiamo cambiare questa mentalità".
Alla contraffazione e all'abusivismo commerciale era dedicato l'applauditissimo spettacolo "Tutto quello che sto per dirvi è falso", scritto da Andrea Guolo e interpretato dall'attrice Tiziana Di Masi. Un esempio di teatro civile che fra numeri e fatti di cronaca, video e coinvolgimento del pubblico, è riuscito a trasferire con grande immediatezza il senso della portata enorme del problema.
Ne è seguito un dibattito, moderato dal direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, durante il quale gli studenti hanno posto alcune domande agli ospiti sul palco: insieme alla presidente Anna Lapini c'erano il sindaco Dario Nardella, il Prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, il comandante della Guardia di Finanza di Firenze Benedetto Lipari e il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Claudio Bacaloni.
"La lotta ai fenomeni illegali e criminosi deve partire dalla formazione del cittadino", ha detto il Prefetto di Firenze Alessio Giuffrida durante il dibattito, "il sistema preventivo e punitivo che le istituzioni e le forze dell'ordine portano avanti è efficace, ma da solo non basta se non si agisce su un patrimonio comune di consapevolezze, che parte dai giovani e nasce nelle famiglie e nelle scuole".
"Noi non ci fermiamo al semplice sequestro di merce venduta dall'abusivo per strada, che è l'ultimo anello di una catena criminale molto ramificata, ma cerchiamo di risalire a tutta la filiera", ha raccontato il comandante della Guardia di Finanza di Firenze Benedetto Lipari, "ma questa battaglia si vince solo con un gioco di squadra L'intervento delle forze dell'ordine non basta. Anzi, le sanzioni sono un'estrema ratio che suona come una sconfitta per tutti".
"Il principio che chi sbaglia paga è sacrosanto, ma quando si arriva a comminare una sanzione vuol dire che abbiamo già perso. In una comunità ideale non bisogna arrivare a questo", ha detto il sindaco Dario Nardella a proposito della nuova ordinanza comunale, in vigore da metà novembre, che prevede multe fino a 500 euro per chi acquista per strada merce da venditori abusivi. "Non c'è bisogno di paternalismi con voi ragazzi, avete solo bisogno di capire cosa si nasconde dietro il fenomeno della contraffazione. Dietro una borsa contraffatta c'è il mercato del nero che prima di recare danno alle griffes distrugge la dignità umana. Dobbiamo essere determinati e uniti per impedire che si verifichino queste cose. E voi potete darci una mano con il vostro comportamento".
"Nel percorso di educazione alla legalità tutti siamo chiamati a fare la nostra parte", ha ribadito il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Claudio Bacaloni, "la scuola, con percorsi didattici specifici e con occasioni come quella di stamattina, ma anche la famiglia. Essere informati sul fenomeno è il modo giusto per combatterlo, visto che è assai subdolo e spesso assume apparenze innocue".