Lavoratrici madri: istruzioni per l’esonero contributivo 2025
Questa misura, definita Bonus mamme, ha carattere strutturale, si differenzia quindi dalla decontribuzione integrale introdotta nel 2024, che è invece valida fino al 2026.

Il Bonus mamme è destinato a:
- lavoratrici autonome che percepiscono redditi da lavoro autonomo, d’impresa (in contabilità ordinaria o semplificata) o da partecipazione, senza aver optato per il regime forfettario;
- lavoratrici dipendenti, escluse le lavoratrici domestiche.
Lavoratrici madri: condizioni per accedere al beneficio
- Nel 2025 e 2026 il bonus è riservato a lavoratrici madri con almeno 2 figli, fino al mese del compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.
- Dal 2027 in poi la misura interesserà le lavoratrici madri con almeno 3 figli, fino al mese del compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.
- Il reddito o la retribuzione imponibile previdenziale non deve superare i 40.000 euro annui.
Sono escluse dal beneficio:
- le lavoratrici madri di almeno 3 figli che, come dipendenti a tempo indeterminato (non domestiche), usufruiscono già dell’esonero del 100% dei contributi introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, valido fino al 2026;
- le lavoratrici autonome che hanno scelto il regime forfettario.
Differenze con il bonus precedente
La decontribuzione al 100% introdotta nel 2024 e destinata alle lavoratrici dipendenti con almeno 3 figli è valida fino al 2026. Il Bonus mamme, invece, è strutturale e non ha una scadenza temporale.
Il beneficio sarà riconosciuto in una percentuale - attualmente non definita - che verrà stabilita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero delle Finanze mediante la pubblicazione di un decreto interministeriale disponibile entro trenta giorni dalla pubblicazione della Legge di Bilancio 2025.
Le lavoratrici che decidono di usufruire del Bonus mamme possono comunicarlo al datore di lavoro, indicando anche il numero di figli e i rispettivi codici fiscali.
In alternativa la lavoratrice madre può comunicare direttamente all’Istituto le informazioni relative ai codici fiscali dei figli tramite l’apposito applicativo web disponibile sul portale dell’INPS, di cui l’Ente renderà nota l’attivazione.
Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco. Rivolgiti all'Ufficio Enasco operativo presso la sede Confcommercio di Firenze: (dott. Angelo Rizzo) tel 055 2036950 - enasco.fi@enasco.it