Food delivery e sicurezza alimentare: obblighi e responsabilità

Tutti gli OSA (operatori del settore alimentare) sono tenuti ad adottare le procedure di autocontrollo HACCP. Per questo, Fipe richiede alle piattaforme di food delivery di fornire agli esercenti che la richiedano la documentazione utile a dimostrare la partnership con un ‘fornitore qualificato’ da inserire nel proprio manuale di autocontrollo. Gli operatori interessati possono richiedere la documentazione Just Eat alla segreteria Fipe Confcommercio Firenze-Arezzo (fipe@confcommerciofiar.it – 055 2036926)

Negli ultimi anni, anche a causa delle misure restrittive introdotte durante la pandemia e in risposta ai cambiamenti nelle abitudini delle persone, sono sempre di più i pubblici esercizi che hanno introdotto o incrementato il servizio di consegna a domicilio, più comunemente detto ‘food delivery’, svolgendo in proprio il servizio di consegna oppure affidandosi a professionisti terzi stipulando un apposito contratto.

 

Se nel primo caso non vi è dubbio che la responsabilità dei requisiti igienico-sanitari (anche) nella fase di consegna sia in capo al titolare dell’esercizio, nel caso in cui il trasporto venga  effettuato da un’azienda terza (ad es. Just Eat, Deliveroo, Uber Eats, ecc.) Fipe -la federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio- sostiene che tale responsabilità spetti a quest’ultima, fermo restando la responsabilità del titolare del pubblico esercizio nelle fasi precedenti (ad es. preparazione e confezionamento) e nell’affidare il servizio di consegna a soggetti che offrano adeguate garanzie di professionalità nello svolgimento del servizio. 

 

A sostegno di questa posizione, il Regolamento CE n.852/2004 che stabilisce le norme generali in materia di igiene dei prodotti alimentari, relativamente “a tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti” (e perciò anche relativamente alla fase del trasporto) oltre a definire le specifiche procedure di sicurezza alimentare previste anche in fase di consegna, ribadisce che, nel caso in cui l’esercente lo richieda, le piattaforme di delivery dovrebbero fornire un’autocertificazione per dichiarare il rispetto della normativa igienico- sanitaria.

 

Poiché la posizione delle piattaforme di food delivery in merito alla responsabilità delle stesse sulla sicurezza alimentare nella fase di consegna non è uniforme, Fipe Confcommercio si è subito attivata a tutela delle attività di somministrazione con l’obiettivo di definire una condivisione delle responsabilità di ogni attore della filiera nel servizio di delivery, per una maggiore sicurezza delle imprese e dei loro clienti finali.

 

Nell’ambito delle interlocuzioni avviate da Fipe con le diverse piattaforme, Just Eat ha riconosciuto la legittimità delle richieste della Federazione e ha inviato un documento di FAQ che illustra in breve il sistema di gestione della sicurezza alimentare adottato e che i titolari dei pubblici esercizi che si avvalgono di questa piattaforma possono inserire nella sezione “fornitore qualificato” del proprio manuale di autocontrollo.

 

Fipe Confcommercio continuerà nella sua azione di responsabilizzazione e coinvolgimento anche delle altre piattaforme attive sul mercato del food delivery che non hanno ad oggi mostrato la stessa sensibilità. Intanto, i pubblici esercizi che hanno una partnership attiva con Just Eat possono inserire nel proprio manuale di autocontrollo il documento di FAQ e dimostrare alle autorità di controllo di aver scelto un partner qualificato per la fornitura del servizio di consegne a domicilio. 

 

Per richiedere la documentazione da inserire nel manuale di autocontrollo e per maggiori chiarimenti, le imprese interessate possono rivolgersi alla segreteria Fipe Confcommercio Firenze – Arezzo:

 

Fipe Confcommercio Firenze-Arezzo

Sede di Firenze – resp. Stefano Guerri

Telefono  055 2036926

Email fipe@confcommerciofiar.it