Sprechi Alimentari: approvazione definitiva al Senato
dal sito internet www.fidaonline.it
Chi non butta via il cibo verrà premiato. È questo il principio alla base della lotta allo spreco alimentare che è diventata legge dello Stato.
In serata è arrivato il via libera definitivo del Senato con 181 sì, due no e 16 astenuti.
“Con il voto di oggi, manteniamo una promessa. L’Italia si è dotata di una legge organica sul recupero delle eccedenze e sulla loro donazione per solidarietà sociale”, dice la deputata del Pd Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge.
“Questa norma – fa eco il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015. È una traduzione in fatti dei principi della Carta di Milano. Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, che ancora oggi hanno proporzioni inaccettabili. Con questa legge ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi”.
Il provvedimento, che arriva a soli sei mesi di distanza rispetto a un’analoga legge francese, definisce per la prima volta nell’ordinamento italiano i termini di “eccedenza”e “spreco” alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità.
Rispetto alla norma approvata in Francia, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica.
Consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito.
Dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la ‘family bag’.
Infine più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.