Incremento pensioni previsto dalla Legge di Bilancio 2023
Al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto in via eccezionale dal 1° gennaio un incremento di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti con età pari o superiore a settantacinque anni, e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024, circa le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS. INFO: Enasco 50 & Più Firenze (dott. Angelo Rizzo) tel 055 2036921 - enasco.fi@enasco.it
Un incremento che per il momento non era stato ancora riconosciuto ai pensionati, nonostante la decorrenza da gennaio 2023. L’Inps con una circolare del 3 aprile annuncia che l’applicazione degli aumenti delle pensioni minime è prossimo e con l’occasione ne verranno riconosciuti anche gli arretrati.
A questo proposito ricordiamo che si tratta di due differenti aumenti: il primo interessa tutti i pensionati che hanno un importo inferiore al trattamento minimo, il secondo invece scatta solo per coloro che hanno compiuto i 75 anni di età.
La novità si colloca nel progetto del governo riguardo la possibilità di aumentare le pensioni minime fino a 1.000 euro, ma per il momento l’incremento delle pensioni, di cui di seguito faremo un riepilogo, si ferma ad un massimo di 600 euro, importo che verrà riconosciuto solamente agli over 75.
L’incremento delle pensioni si applica nei confronti delle pensioni il cui importo lordo complessivo è pari o inferiore al trattamento minimo Inps, pari a 563,74 euro.
Nel dettaglio, per il calcolo della suddetta soglia si tiene conto solamente dei trattamenti di natura previdenziale assoggettabili a Irpef. Sono invece escluse tutte le prestazioni fiscalmente non imponibili, come ad esempio la quattordicesima e le altre maggiorazioni sociali. Sono escluse anche le prestazioni di carattere assistenziale, come le pensioni d’invalidità civile o le misure di accompagnamento per persone con grave invalidità.
Ricordiamo poi che l’incremento spetta indipendentemente dal fatto che sulla pensione si benefici o meno del trattamento minimo.
L’incremento è calcolato in misura pari a:
- 1,5 punti percentuali per il 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni;
- 2,7 punti percentuali per l’anno 2024.
I periodi che riguardano l’aumento sono due:
- dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, tredicesima compresa;
- dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, tredicesima compresa.
Anno 2023:
- la pensione minima per under 75 passa da 563,74 a 572,74 euro (aumento di 8,46 euro mensili);
- la pensione minima per gli over 75 passa da 563,74 a 599,82 euro (aumento di 36,08 euro mensili).
È bene sottolineare che le suddette somme sono fiscalmente imponibili e quindi soggette a tassazione.
Nel caso in cui la pensione percepita in pagamento dovesse risultare superiore all’importo mensile del trattamento minimo - quindi 563,74 euro - ma comunque inferiore all’importo maggiorato - quindi 572,74 euro per gli under 75, 599,82 euro per gli over 75 - l’incremento verrà comunque attribuito ma fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.
Se ad esempio, un pensionato di 76 anni percepisce 590 euro di pensione avrà comunque diritto a un aumento mensile di 9,82 euro, fino al raggiungimento della suddetta soglia.
Altro esempio, come riportato dalla circolare Inps in oggetto, riguarda una pensione di 300 euro: per questa scatta un aumento a 304,50 euro grazie alla rivalutazione dell’1,50%, oppure di 19,20 euro nel caso il titolare abbia compiuto i 75 anni.
Nel caso in cui il compimento dei 75 anni dovesse arrivare nel corso dell’anno, l’adeguamento ulteriore verrà riconosciuto a partire dal mese successivo.
L’importo spettante a titolo di incremento viene pagato insieme alla pensione e sarà evidenziato sul cedolino di dettaglio del pagamento con apposita voce.
Con il primo pagamento vengono corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione, se successiva.
L’Istituto si riserva di fornire ulteriori istruzioni operative per l’applicazione della misura con apposito messaggio.
Si ricorda poi che la Legge di Bilancio dispone una rivalutazione aggiuntiva di 2,7 punti percentuali per il periodo che va da gennaio a dicembre 2024, mentre, per il momento, l’incremento fino a 600 euro per gli over 75 è valido solo per il 2023. Tuttavia, tutto lascia pensare che con la prossima Legge di Bilancio si interverrà nuovamente sulle pensioni minime, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre di più alla soglia dei 1.000 euro.
Ai fini della rivalutazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, il trattamento pensionistico complessivo di riferimento è da considerare al netto dell’incremento transitorio che non rileva a tali fini. Gli effetti di questo beneficio cessano rispettivamente al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2024.
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