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Rilanciare il centro di Sesto Fiorentino? Si, ma con azioni concrete

In un momento di riorganizzazione politica e di rinnovo dell’amministrazione comunale nella città di Sesto Fiorentino, Confcommercio attenta da sempre ai cambiamenti tende a guardare con partecipazione a questa nuova fase di preparazione del rinnovo politico.
Il clima che si respira tra le strade è un clima di confusione, di dubbi e riflessioni, proprio per questo si tengono sotto la lente d’ingrandimento i vari programmi dei candidati focalizzati principalmente su: termovalorizzatore, aeroporto e rilancio del centro, i tre punti nodali dell’economia sestese.
In particolare le imprese del centro storico si soffermano sull’importanza del rilancio del centro, che è diventato quasi un problema irrisolto e che dalla sfiducia della Biagiotti è addirittura peggiorato.
“Tutti parlano di temi importanti ma nessuno si esprime concretamente” commenta Luciano Salani Presidente Federmoda-Confcommercio Firenze.
“Noi commercianti abbiamo bisogno di capire quali saranno le azioni concrete che verranno fatte per il rilancio del centro cittadino. I problemi, infatti, restano sempre i soliti e soprattutto restano sempre irrisolti. Dalla Ztl alla viabilità, dai parcheggi soprattutto nel giorno di mercato il sabato, alla riqualificazione di Palazzo Pretorio, tutti abbiamo bisogno di conoscere cosa si intende fare, ma soprattutto la città ha bisogno di vedere che i nodi vengano sciolti e che vengano adottate delle misure al più presto per ricollocare le più importanti funzioni nel centro storico e per renderlo accessibile, accogliente ed attraente.”
Parallelamente al rilancio del centro, c’è la questione della tramvia che proprio in questi giorni ha visto l’approvazione dello sviluppo della rete che collegherà Firenze con il centro di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Bagno a Ripoli.
“Non possiamo che essere soddisfatti di quest’approvazione che tende ad includere e collegare i vari centri storici tra i quali Sesto, siamo consapevoli che i tempi sono lunghi ma proprio per questo, in un momento di cambiamento politico il nuovo sindaco dovrà sfruttare quest’opportunità per rilanciare il centro storico, cercando di riportare nel suo cuore alcune funzioni principali che da tempo sono localizzate altrove, ciò significherà rivalorizzare la città e poter evitare così il depopolamento che negli ultimi anni ha sempre più fatto pressione su un’economia locale che ha visto lo sviluppo della grande distribuzione a discapito dei piccoli commercianti” conclude Tempestini.