Elezioni amministrative a Figline Incisa Valdarno, Confcommercio a confronto con i candidati a Sindaco sul futuro del terziario locale

Nel confronto tra 2020 e 2023, nel comune di Figline Incisa Valdarno mancano all’appello ben 51 imprese, di cui 22 nel comparto produttivo e il resto negli altri settori. Ad esempio, il commercio all’ingrosso ha perso nove attività, a fronte di un commercio al dettaglio stabile, mentre nel comparto turistico sono cessate nove imprese, tre della ricettività e sei pubblici esercizi. In generale, a diminuire sono soprattutto le imprese giovanili e quelle femminili, mentre le uniche a crescere sono quelle straniere.

 

A disegnare il quadro dell’imprenditoria del territorio, sulla base dei dati camerali, è la delegazione Confcommercio Valdarno Nord, che nei giorni scorsi è partita proprio da questi numeri per confrontarsi con i quattro candidati a Sindaco di Figline Incisa Valdarno che si sfideranno alle prossime Amministrative. 

 

A guidare i colloqui con Silvio Pittori, Enrico Boncompagni, Valerio Pianigiani e Giorgia Arcamone c’erano alcuni esponenti del consiglio direttivo della delegazione Confcommercio, coordinati da Andrea Schincaglia e dalla responsabile dell’area Laura Cantini. “A ciascun candidato – racconta Laura Cantini - abbiamo consegnato un documento che riassume alcune considerazioni sulle criticità ma anche sulle opportunità che si aprono per i settori commercio, turismo e servizi della zona. La nostra associazione di categoria, che in provincia di Firenze rappresenta quasi 10mila imprenditori, oltre 50mila in Toscana, vuole essere un interlocutore credibile, autorevole e collaborativo con chiunque sarà eletto a governare il territorio nel prossimo mandato”.

 

“La contrazione nel numero di imprese è in atto a livello nazionale, se vogliamo è fisiologica dopo due anni di pandemia, rincari di energia e materie prime e tutte le difficoltà che caratterizzano questo periodo – prosegue la responsabile della delegazione Confcommercio – ma a metterci in allarme a livello locale è in particolare la diminuzione che tocca la ricettività e i pubblici esercizi, cioè bar e ristoranti. Quest’area, grazie alla vicinanza di città trainanti come Firenze e Siena, ha ottime potenzialità di sviluppo turistico, se le imprese del settore arretrano dobbiamo indagarne i motivi. Anche se accade anche a livello nazionale: dopo anni di crescita, le imprese del settore turistico stanno rallentando la loro corsa, molto più brillante fino alla vigilia della pandemia”.

 

Quattro i capitoli del documento dedicati alle proposte della Confcommercio per il “buon governo”: cura del commercio di prossimità e della città; viabilità, trasporti e infrastrutture; turismo; decoro urbano. 

 

L’associazione di categoria chiede particolare attenzione alle piccole imprese del commercio di vicinato, che svolgono un ruolo chiave in ambito sociale ancora prima che economico. Per loro chiede sgravi fiscali e/o agevolazioni, oltre che contributi finalizzati a nuove aperture, innovazione, miglioramento delle strutture e altri obiettivi di modernizzazione. Auspica poi l’organizzazione di nuovi eventi di richiamo e la creazione di un tavolo di coordinamento territoriale, al quale invitare associazioni di categoria, associazioni culturali, Pro Loco, CCN e altri soggetti organizzatori.

 

In merito ai Centri Commerciali Naturali, e ai loro Comitati, Confcommercio ritiene necessario “un rilancio deciso che passi dal coinvolgimento attivo e dalla partecipazione di tutti gli attori in campo e di tutte le forze maggiormente rappresentative, al fine di migliorare e ampliare la forza attrattiva dei centri storici e quindi dei negozi di vicinato”. 

 

Sul fronte di viabilità e infrastrutture, Confcommercio chiede che sia terminato al più presto il punto di congiungimento con San Giovanni Valdarno lungo la ciclovia dell’Arno, poi sollecita la costruzione di un secondo ponte di attraversamento dell’Arno nella zona di Figline, a seguito di un'analisi dei flussi di traffico.

 

In tema di turismo, infine, l’associazione di categoria sottolinea l’ubicazione strategica dell’area, che la rende da sempre “particolarmente appetibile per investimenti strategici finalizzati all’accoglienza turistica. È auspicabile ora – si dice nel documento - mettere in relazione la parte pubblica della governance turistica con la rete di imprese turistiche esistenti per un miglior coordinamento, oltre che andare oltre ai confini amministrativi tra il Valdarno fiorentino e aretino a livello progettuale, in modo che Toscana Promozione Turistica possa promuovere tutta l’area in modo coerente ed omogeneo”.