Turismo, nasce il Codice Identificativo Nazionale per le imprese ricettive

Il CIN, necessario anche per le locazioni turistiche, diventa ufficiale con la conversione in legge del Decreto Anticipi. Scopri tutto quello che c’è da sapere

Il CIN è diventato realtà. Con la conversione in legge del Decreto Anticipi, infatti, tutte le imprese ricettive alberghiere ed extralberghiere, insieme alle strutture adibite a locazione turistica, dovranno avere un Codice Identificativo Nazionale.

 

Per ottenerlo, il titolare della struttura turistico-ricettiva (o il locatore) dovrà presentare una specifica istanza sulla piattaforma telematica del Ministero del Turismo (attualmente non ancora accessibile), dal momento che la Regione Toscana non ha ancora definito un atto di legge che formalizzi il passaggio dal codice ISTAT al codice identificativo regionale.

 

La richiesta andrà fatta entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul sito del Ministero del Turismo, che attesterà l’entrata in vigore della banca dati. Quindi, c’è ancora tempo per agire senza fretta.

 

I REQUISITI

Dalla prima analisi della legge, sembra che i titolari di strutture ricettive debbano limitarsi a fornire un’autocertificazione dei dati catastali. 

 

Al contrario, coloro che gestiscono attività di locazione dovranno dimostrare il possesso di requisiti specifici:

 

  • Dispositivi funzionanti per il rilevamento di gas combustibili e monossido di carbonio.
  • Estintori portatili, con una proporzione di uno ogni 200 metri quadrati di pavimento o frazione, con un minimo di un estintore per piano.
  • Impianti a regola d’arte.

 

OBBLIGO DI ESPOSIZIONE

Il CIN dovrà essere esposto all’esterno dell’edificio dell’appartamento o della struttura locata e dovrà essere indicato in tutti gli annunci pubblicati e comunicati. Questo obbligo si estende a chi svolge attività di intermediazione immobiliare o turistica e ai gestori di portali telematici. È importante rispettare le normative urbanistiche e paesaggistiche durante l’esposizione del CIN.

 

Parallelamente all’obbligo del CIN, si richiede la presentazione della SCIA per coloro che gestiscono più di quattro appartamenti, sia direttamente che tramite intermediari.

 

CONTROLLI E SANZIONI

Saranno soggetti a sanzioni coloro che:

 

  • Non utilizzano o non espongono il CIN (da 500 a 5.000 euro per violazione).
  • Non presentano la SCIA per più di quattro appartamenti (da 2.000 a 10.000 euro).
  • Non possiedono il CIN (da 800 a 8.000 euro).
  • Offrono locazioni senza rispettare i requisiti descritti (da 600 a 6.000 euro).

 

I controlli saranno effettuati dalla polizia municipale e le entrate derivanti da eventuali sanzioni andranno al Comune di pertinenza per finanziare progetti legati al turismo e alla gestione dei rifiuti. La connessione tra turismo e raccolta dei rifiuti, sebbene non immediatamente evidente, potrebbe essere oggetto di ulteriori approfondimenti.

 

Da segnalare che potrebbero essere effettuati incroci tra più banche dati, pertanto agenzie come l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza potrebbero adottare misure più severe nell’applicare tali disposizioni.

 

Per l’aumento dalla cedolare secca del 21% al 26% per le locazioni turistiche occorre aspettare la definita approvazione della legge di stabilità.

 

 

 

INFORMAZIONI

Area Turismo Confcommercio Fi-Ar: Laura Lodone

Tel. 055 2036921

Mail. l.lodone@confcommerciofiar.it