Il valore del turismo italiano
In quindici anni gli arrivi stranieri in Italia sono cresciuti di circa il 50% superando la soglia dei 53 milioni. Al contempo la permanenza media è scesa da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 giorni del 2015 ad indicare l’affermazione di una domanda più orientata al mordi e fuggi.
Un fenomeno che mette in evidenza le criticità del nostro modello dal momento che nel turismo l’obiettivo non è principalmente quello di attrarre i turisti ma soprattutto quello di trattenerli perché è in questo modo che crescono le occasioni di spesa e, con esse, le entrate valutarie. Per raggiungere questo obiettivo occorre partire dai punti di forza della nostra offerta turistica che vedono ai primi posti proprio enogastronomia ed intrattenimento. Si tratta di servizi decisivi per la qualità dell’esperienza turistica e, dunque, per la soddisfazione del turista. Ma i servizi, tutti i servizi, hanno un’altra funzione a cui si pensa poco: far crescere le occasioni di spesa e di conseguenza le entrate valutarie del turismo.
Anche altri studi evidenziano che la ristorazione e il mondo del cibo sono tra gli elementi di maggior successo dell’offerta turistica italiana. Il bar è un altro dei luoghi più apprezzati dai turisti. La valutazione che raccoglie è addirittura superiore a quella del Paese (80 vs. 77). Ai turisti piace il carattere distintivo del bar italiano, la funzionalità, la flessibilità e piacciono, in particolare, il caffè, il cappuccino, i dolci ed il nostro modo di fare colazione fuori casa. Piacciono i bar storici perché raccontano il passato e piace la localizzazione dei bar in punti di grande bellezza della città.
La cultura, nella sua più ampia accezione di contesto urbano di socializzazione, e la cucina costituiscono un mix di grande fascino per il turismo internazionale.
In tale ambito emergono chiaramente le enormi potenzialità del Mezzogiorno dove cultura e cibo formano un binomio in grado di evocare forti suggestioni con l’obiettivo di affrontare l’annoso problema della scarsa attrattività turistica del sud (appena il 12% degli arrivi ed il 14% delle presenze italiane si concentrano nelle regioni meridionali).
Ma la ristorazione non ha solo una funzione immateriale, per quanto fondamentale, nel turismo italiano. E’ bene ricordare che gli stranieri spendono oltre 8 miliardi di euro in servizi di ristorazione e più di 11 gli italiani.