Rivalutazione pensioni 2024: come viene attribuita e quali sono gli importi

La perequazione delle pensioni è il meccanismo che permette di aggiornare e rivalutare l’ammontare dei trattamenti pensionistici, previdenziali ed assistenziali, in relazione all’inflazione, al fine di adeguarli al costo della vita calcolato dall’ISTAT. INFO: Enasco 50 & Più Firenze (Angelo Rizzo) tel 055 2036921 - enasco.fi@enasco.it

La rivalutazione delle pensioni è finalizzata a impedire la diminuzione del valore delle pensioni rispetto al momento della liquidazione originaria. Rappresenta un diritto che viene riconosciuto anche dalla Costituzione, e si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative e aggiuntive).

Le prestazioni di accompagnamento a pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, APE sociale) non sono oggetto di rivalutazione poiché non hanno natura di prestazione pensionistica.

 

Rivalutazione pensioni 2024: qual è il parametro di riferimento.

Si tiene conto dell’indice dei prezzi al consumo dell’Istat, e nello specifico si prende in esame la variazione dell’indice FOI, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi. A novembre di ogni anno il Ministero dell’Economia emana un decreto che individua sia l’indice definitivo relativo all’anno in corso, che l’indice provvisorio per l’anno seguente.

 

Come viene effettuata la rivalutazione delle pensioni dall’Inps.

Se si rileva una variazione tra indice provvisorio e indice definitivo in fase di rinnovo delle pensioni, l’Istituto calcola i conguagli di perequazione, che possono risultare a credito o a debito.

Nell’ultimo biennio i governi, in via eccezionale, hanno anticipato rispetto al mese di gennaio le operazioni di conguaglio di perequazione, con l’intento di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione e salvaguardare il potere d’acquisto delle pensioni.

 

Rinnovo pensioni e prestazioni assistenziali per il 2024

L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2024 è pari al 5,4%. Le operazioni di rinnovo possono aver determinato conguagli a credito o a debito a vario titolo, in relazione all’importo di pensione erogato nell’anno 2023. Questi importi sono stati riportati nel cedolino di pensione del mese di gennaio 2024 con la descrizione “Conguaglio Pensione da Rinnovo”.

È stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2023 (IRPEF e addizionale regionale e comunale a saldo) tenendo conto dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS.

Qualora le trattenute risultino inferiori rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024, anche con azzeramento dell’importo di pensione in pagamento, nel caso in cui le imposte siano risultate pari o superiori all’ammontare del rateo mensile in pagamento.

Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per i quali il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, inoltre, a decorrere dal rateo di pensione di gennaio, oltre all’IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2023. Queste trattenute sono infatti effettuate in undici rate nell’anno successivo a quello di riferimento.

Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2024.

Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

 

Pensione minima e trattamenti assistenziali: importi *

  • La pensione minima dal 1° gennaio 2024 è pari a 598,61 euro (che significa 7.781,93 euro all’anno).
  • L’assegno vitalizio 2024 si porta a 341,24 euro (ovvero 4.436,12 euro annui).
  • L’assegno sociale sale a 534,41 euro (dai precedenti 507,03 del 2023).
  • Le prestazioni sociali assistenziali a favore degli invalidi civili (assegno mensile e pensione di inabilità civile) raggiungono i 333,33 euro al mese.
  • L’indennità di accompagnamento sale a 531,76 euro al mese.

* vedi la tabella "1 - TRATTAMENTI MINIMI, ASSEGNI VITALIZI, PENSIONI SOCIALI E ASSEGNI"
 
Considerando che l’adeguamento all’inflazione per il 2024 è stato fissato dall’ISTAT al 5,4%, ecco in che misura si rivalutano i diversi trattamenti previdenziali: *vedi la seconda tabella in immagine.
 
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