ADI: controlli Inps su omessa comunicazione del reddito da lavoro, se il beneficiario lavora
Il diritto all’Assegno di Inclusione (ADI) è riconosciuto sulla base di requisiti che devono essere posseduti dal nucleo familiare al momento della presentazione della domanda, e mantenuti per l’intera durata di fruizione del beneficio. Articolo a cura di Patronato 50&Più Enasco.
L’Assegno di Inclusione è destinato ai nuclei familiari in possesso di specifici requisiti soggettivi, economici, di cittadinanza, soggiorno e residenza.
I Comuni, al fine di verificare i requisiti anagrafici, vengono coinvolti dall’Inps tramite una piattaforma, qualora le informazioni a disposizione dell’Istituto (ad esempio l’Anagrafe della popolazione residente) non risultino sufficienti.
Inoltre, sono chiamati a verificare la composizione del nucleo familiare, per controllare che ci sia coerenza tra le informazioni relative al nucleo dichiarato ai fini ISEE e il nucleo familiare anagrafico, e le informazioni raccolte dai servizi sociali.
I Comuni devono infine attestare la condizione di svantaggio e l’inserimento in programmi di cura e assistenza dei componenti in condizione di svantaggio.
ADI e omessa comunicazione del reddito derivante da lavoro dipendente o da percorsi di politica attiva del lavoro avviati in corso di erogazione del beneficio.
I beneficiari dell’Assegno di Inclusione sono tenuti a comunicare all’Inps eventuali rapporti di lavoro in essere al momento della domanda, e ogni variazione delle condizioni occupazionali durante l’erogazione della misura.
L’Inps, con un recente messaggio, illustra le modalità del controllo messe in atto a partire dal mese di giugno sulle attività di lavoro dipendente non dichiarate dai componenti del nucleo familiare.
In particolare, la procedura verifica la presenza del modello “ADI-Com Esteso” per ogni domanda accolta, se uno o più componenti del nucleo familiare abbia intrapreso un’attività di lavoro dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro.
Cosa succede in caso di omessa comunicazione
In caso di omessa comunicazione, la procedura sospende l’erogazione del beneficio, qualora risulti:
- un’attività lavorativa dipendente o percorsi di politica attiva del lavoro con corresponsione di un’indennità;
- la mancata presentazione del modello “ADI-Com Esteso” entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa.
Se entro tre mesi dall’inizio dell’attività lavorativa o dei percorsi di politica attiva per il lavoro il componente che ha intrapreso l’attività o i percorsi non provvede alla presentazione del modello “ADI-Com Esteso”, la prestazione, salvo diversa indicazione, viene posta centralmente in decadenza.
Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.
INFORMAZIONI
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